È difficile da suonare una cornamusa?

Questa è sicuramente la domanda che più spesso ci viene rivolta durante la presentazione del nostro lavoro nei saloni di liuteria o nelle varie occasioni d’incontro con musicisti e appassionati.

Come spesso accade, la risposta dipende da tanti fattori. La passione per lo strumento in particolare e per la musica in generale è l’ingrediente più importante.

Qualche volta questo legame tra la persona e lo strumento nasce al primo colpo d’occhio e al primo ascolto, altre volte matura lentamente nel tempo e così non è sempre facile trovare una risposta per chi si avvicina per la prima volta a questi strumenti e può rimanere un dubbio: “Ma io avrò tutta questa passione?”

Provo allora a dare qualche indicazione un po’ più pratica per orientarsi nel mondo delle cornamuse:

1 - le cornamuse non hanno tante note, generalmente possono averne solo 9, alcune arrivano a 18 e nel caso di strumenti particolarmente sofisticati si arriva al massimo ad una trentina. Questo vuol dire che le dita, per poter eseguire le varie note della melodia, devono esercitarsi su un numero abbastanza limitato di movimenti. Ecco, questo può rincuorare… ma passiamo oltre…  

2 - le cornamuse sono costruite in modo tale che il suono non si fermi mai. Una volta partite continuano a suonare fino alla fine del brano. Come si fa allora a dividere una nota dall’altra? Tra una nota e l’altra della melodia bisogna inserire un terzo suono, o gruppo di suoni, che dia l’impressione della divisione tra le note e in seguito del ritmo. Questo vuol dire in sostanza che i movimenti delle dita adesso si complicano un pochino.  

3 - la musica ha un suo tempo. Per suonare la cornamusa bisogna invece interiorizzare due “tempi” differenti. Quando suoniamo questi strumenti non li alimentiamo direttamente con la bocca, come un flauto, un clarinetto o un oboe, ma attraverso una sacca che funziona da riserva d’aria. Si riempie la sacca d’aria e si suona, quando abbiamo bisogno di respirare continuiamo ad alimentare lo strumento premendo con il braccio per poi immettere ancora aria in un ciclo continuo. Questo ciclo ha un suo ritmo che dipende dalla nostra capacità polmonare, dalla dimensione della sacca e dalla richiesta d’aria dello strumento e rimane invariato indipendentemente dalla velocità del brano che stiamo eseguendo. In pratica bisogna raggiungere una certa indipendenza tra il ritmo della respirazione e quello della musica. Per certe persone è un gesto più spontaneo, per altre un po’ più difficile da raggiungere all’inizio. In entrambi i casi esistono tutta una serie di esercizi che ci possono accompagnare nell’apprendimento e nell’affinamento di questa abilità.

4 - un altro punto sul quale riflettere è la manutenzione dello strumento. Tutti gli strumenti musicali hanno bisogno di manutenzione per poter rimanere in ordine e ben intonati. La quantità di tempo da dedicare a questa pratica varia da strumento a strumento e soprattutto non sempre è di competenza del musicista. Alcune volte può essere sufficiente delegarla al liutaio o ad un tecnico specializzato. Nel caso delle cornamuse la manutenzione è un impegno quotidiano il cui apprendimento deve seguire di pari passo lo studio della musica e, per quanto riguarda gli interventi ordinari, è quasi sempre di competenza dello stesso musicista. Le cornamuse sono costruite con diversi materiali: la pelle per la sacca, il legno per i vari canneggi, la canna per le ance del canto e dei bordoni. Essendo tutti materiali naturali sono soggetti a variazioni a causa del trascorrere del tempo e del variare del clima. Con l’esperienza si impara a gestire tutte queste variabili in modo da mantenere sempre in ordine lo strumento. All’inizio può spaventare ma con il tempo si apprende a gustare la bellezza di questa cura continua. Le cornamuse sono strumenti con un lato anche molto fisico, intimamente legati al loro suonatore, la posizione con la quale si suonano suggerisce già questo abbraccio. Per il musicista è importante avventurarsi in questa ricerca perché solo così riuscirà a comprendere le necessità del suo strumento, i segreti della sua voce e il modo migliore per rapportarsi nella pratica musicale. 

Per accompagnare gradualmente gli appassionati in questa avventura è nato in provincia di Padova un corso di cornamuse. 

L’occasione si è sviluppata dall’incontro tra Musica Inspirata e la Scuola Stage One di Selvazzano Dentro, una realtà del nostro territorio che da molti anni propone corsi di musica moderna e che da alcuni anni ha voluto ampliare la proposta didattica in direzione della musica antica e popolare avviando la "Scuola di Musica Popolare del Veneto". Ulteriori informazioni su questo progetto potete trovarle su:

Informazioni sul corso

Il corso si struttura su lezioni della durata di 60 minuti con cadenza settimanale e si svolgono presso la sede della Stage One in Via  Galvani 14 a Selvazzano Dentro (PD).

Le prime lezioni vengono interamente dedicate alla conoscenza della strumento, delle parti che lo compongono e all’apprendimento della tecnica respiratoria. Una volta presa confidenza con questi elementi si procede all’apprendimento musicale vero e proprio attraverso gli esercizi tecnici e la loro applicazione nei brani musicali.

Il materiale per iniziare si limita ad un flauto dolce soprano (in DO) con diteggiatura tedesca, vanno benissimo anche quelli in plastica, e un metronomo. Ci sarà comunque modo di parlarne con calma durante la prima lezione. Per i primi incontri viene messa a disposizione durante le lezioni una cornamusa dall’insegnante, più avanti, una volta compreso il proprio reale interesse, è bene procedere all’acquisto dello strumento per potersi esercitare con continuità a casa.

Il primo periodo di apprendimento si basa esclusivamente su lezioni singole mentre una volta acquisita una certa pratica si può anche partecipare a lezioni collettive che oltre a trasmettere il piacere di condividere la musica, aiutano ad affinare ulteriormente le nozioni di intonazione e tempo.

Una piccola nota sull’uso del flauto dolce che tanti dispiaceri ci ha causato e ci causa alle scuole medie. Le cornamuse sono strumenti complessi che richiedono una certa indipendenza motoria mentre si suona. È molto difficile e controproducente imparare un esercizio o un brano direttamente alla cornamusa perché nei primi momenti c’è bisogno di concentrazione solo sui movimenti delle dita. La respirazione richiesta dallo strumento ci causerebbe troppe distrazioni dalla melodia e a sua volta la melodia ci distrarrebbe da una corretta respirazione. Torna quindi utile uno strumento più semplice da gestire e meno sonoro con il quale memorizzare facilmente la melodia e il movimento delle dita per poi trasferirlo con più serenità sulla cornamusa. I flauti dolci in plastica assolvono bene questo compito perché non richiedono grandi sforzi per l’emissione del suono, hanno un volume contenuto, sono molto economici e hanno esattamente la stessa diteggiatura delle cornamuse che utilizziamo durante le lezioni.

Un ultimo appunto vorremmo farlo sul tipo di strumenti oggetto di insegnamento in queste lezioni. Le cornamuse che vengono proposte per i corsi sono tre tipologie differenti e ogni allievo potrà scegliere di affrontare lo studio dello strumento che preferisce. Il primo tipo di cornamuse sono riproposizioni di strumenti antichi e il repertorio che viene privilegiato è di origine medievale e rinascimentale, con qualche incursione nell’ambito della musica di tradizione popolare. Ulteriori informazioni sul tipo specifico di strumento potete trovarle seguendo questo link.

Il secondo tipo di cornamuse sono invece strumenti popolari della Galizia, si chiamano Gaite e il repertorio affrontato durante le lezioni è quello tradizionale della loro regione di origine.

Il terzo tipo è conosciuto come Musette o Cornamusa del Centro Francia e i suoi territori di origine, come dice il nome stesso, sono quelli della Francia centrale e più precisamente delle provincie del Berry, del Nivernais e del Bourbonnais.
Questo per evitare fraintendimenti e chiarire che il corso non è dedicato a cornamuse di altre tradizioni europee ma specificamente agli strumenti dei quali abbiamo appena parlato. Infatti anche se alcuni insegnamenti generali possono essere facilmente applicati e adattati a tipi diversi di cornamuse è anche vero che ogni tipologia di cornamusa ha una sua storia, un suo linguaggio e una sua tecnica specifica che non può essere confusa con altre.

Qui di seguito potrete vedere dei video di introduzione agli strumenti proposti a lezione:

Restiamo a vostra disposizione per ogni altra informazione e curiosità e nell’invitarvi a venirci a trovare vi rimandiamo alla pagina dei contatti dove troverete numeri di telefono e contatti mail.  

A presto e buona musica!